Lo Spazio, che non è qualcosa di contenuto ma che contiene tutto, rappresenta l'Unità assoluta. È l'Ignoto Contenitore di tutto ciò che esiste, la Prima Causa Sconosciuta. Il Chaos, privo di struttura, poiché sinonimo di Spazio, rappresentava e includeva tutti gli Elementi nel loro stato primitivo e non differenziato. Tuttavia, per Platone e i Pitagorici, questo Chaos divenne "l'Anima del Mondo". Platone ci racconta che la divinità suprema costruì l'Universo nella forma geometrica del dodecaedro, e il suo "Primogenito" nacque dal Chaos e dalla Luce Primordiale, il Sole Centrale.
I Pitagorici associavano i numeri alle forme geometriche: le superfici rappresentavano lo Spazio Astratto, mentre i volumi rappresentavano lo Spazio Formato, che caratterizza il Cosmo. Il Cerchio, simbolo dello Zero assoluto, rappresenta sia il contenitore che il contenuto di ogni cosa, simboleggiato da un Disco Bianco su fondo Nero. Questo Cerchio rappresenta lo Spazio Astratto e l'Assoluto, l'Unità senza forma, la Causa Nascosta, la Radice di ogni manifestazione soggettiva e oggettiva. È anche il Non Numero, l'Indeterminato, lo Zero: il Nulla per i nostri sensi fisici, ma in realtà il Tutto.
La mitologia dei sacerdoti egizi di Heliopolis narra che all'inizio esisteva un Oceano di Energia immobile, uno Spazio senza confini chiamato Num. Da questo spazio, simile a un Uovo, nacque un Punto di Luce chiamato Atum, "Colui che è e Colui che non è". Atum-Râ, descritto nel Libro dei Morti, splendeva nel suo Uovo. Il Punto nel Cerchio immacolato rappresenta l'Uno, l'inizio della differenziazione, il Germe che diverrà l'Universo, il Tutto, il Cosmo infinito e ciclico, che è alternativamente latente e attivo.
L'Uovo, dal cui interno emerge la Divinità Creatrice, è il "Cerchio con il Punto centrale" di Pitagora, simbolo della Causa del Creatore dell'Universo. Il Cerchio intero rappresenta l'Unità divina da cui tutto origina e a cui tutto ritorna. "Deus enim et circulus est"(Dio è un cerchio), dice Ferecide nel suo Inno a Giove. Questo era un principio ermetico e Pitagora prescriveva una prostrazione circolare durante le ore di meditazione.
All'inizio, c'è l'Unità nascosta, lo Zero, e poi il Punto nel Cerchio che rappresenta il Germe nell'Uovo Cosmico. Questo Punto Primordiale al centro del Cerchio rappresenta l'inizio della Manifestazione, l'Unità nella materia dell'Universo. La Monade Pitagorica vive nella solitudine e nelle Tenebre come il "Germe", simbolo della divinità solare e rappresentazione del Padre nei cieli astratti della tradizione cristiana. Filolao afferma che "Il primo armonicamente composto è l'Uno nel mezzo della Sfera, chiamato Focolare." L'Uno è il Principio del Cosmo, non un Principio Assoluto, poiché è il risultato di elementi preesistenti, gli Indeterminati e i Determinanti, che esistono da sempre. La Monade, ingenerabile e imperitura, contiene in sé una Coppia Maschile e Femminile, che Platone chiama il Medesimo e il Diverso, Spirito e Materia, simbolo della Dualità o Polarità, di Due Sfere gemelle entro il Cerchio di Luce.
Nel libro di Filolao "Sulla natura o Sul cosmo", come riportato da Diogene Laerzio, la natura che opera nel mondo è resa armoniosa dall'equilibrio tra elementi indeterminati e quelli che li determinano. L'armonia tra infinito e finito, indeterminazione e principio di determinazione, si realizza sia nell'universo nel suo insieme sia in ogni sua parte.
Nel libro di Filolao "Sulla natura o Sul cosmo", come riportato da Diogene Laerzio, la natura che opera nel mondo è resa armoniosa dall'equilibrio tra elementi indeterminati e quelli che li determinano. L'armonia tra infinito e finito, indeterminazione e principio di determinazione, si realizza sia nell'universo nel suo insieme sia in ogni sua parte. Da notare il rapporto duale presente anche nello scritto di Filolao.
Nel "Timeo", Platone descrive il Demiurgo che crea il mondo partendo da una Materia preesistente. Questa Materia, secondo la filosofia orientale,
è eterna. Il Demiurgo, partendo dal Chaos Primordiale, lo Spazio,
trasforma il disordine in ordine.
Questo Chaos, per Platone e i Pitagorici,
è "l'Anima del Mondo".
Secondo l'insegnamento indù, la Divinità, sotto forma di Æther, permea tutte le cose, in altre parole è Theos che evolve dal Chaos.
Caos-Theos-Kosmos
rappresenta il Primo Triangolo della Triade Pitagorica, il "Dio dai Tre Aspetti",
che si trasforma nel Quaternario attraverso la quadratura del Cerchio Infinito. Pitagora intendeva con il termine
Kosmos gli Elementi: Fuoco, Aria, Acqua e Terra, le radici o principi di tutti i corpi composti.
Platone, nel Timeo, scrive: "Creò l'universo componendo l'Intelligenza nell'Anima e l'Anima nel corpo perché l'opera fosse la più bella e la più buona possibile. Di tutte e due formò una terza specie di essenza intermedia che partecipa della natura del Medesimo e di quella dell'Altro, e prese tutte e tre, le mescolò in una sola specie, unendo forzatamente la natura dell'Altro con quella del Medesimo."
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