La missione OSIRIS-REx (Origins, Spectral Interpretation, Resource Identification, Security-Regolith Explorer) della NASA è una di quelle avventure spaziali che sembrano uscite da un romanzo di fantascienza. Eppure, è tutto reale. Dopo sette anni di viaggio attraverso il cosmo, questa sonda ha compiuto un’impresa straordinaria: raccogliere e riportare sulla Terra campioni incontaminati dell’asteroide Bennu, piccoli frammenti che potrebbero contenere indizi cruciali sull’origine del nostro Sistema Solare e, forse, sulla nascita della vita stessa.
Lanciata l'8 settembre 2016, OSIRIS-REx ha viaggiato per oltre due anni prima di raggiungere Bennu nel dicembre 2018. La scelta di questo asteroide non è stata casuale: si tratta di un fossile spaziale, un corpo primordiale rimasto praticamente intatto per miliardi di anni. Dopo aver studiato a fondo la superficie e scelto il punto perfetto per il prelievo, la sonda ha effettuato una manovra delicatissima il 20 ottobre 2020, raccogliendo con successo un campione preziosissimo. Poi, il lungo viaggio di ritorno, culminato il 24 settembre 2023 con l’atterraggio della capsula nel deserto dello Utah. Un momento storico per la scienza.
L’analisi dei campioni prelevati ha rivelato scoperte che hanno lasciato gli scienziati senza fiato:
La possibilità che gli asteroidi abbiano contribuito alla nascita della vita sulla Terra cambia la nostra prospettiva sull’universo. Se Bennu conserva tracce chimiche simili a quelle che potrebbero aver dato origine alla vita sul nostro pianeta, allora è possibile che processi analoghi si siano verificati altrove. Mondi ghiacciati come Europa, luna di Giove, o Encelado, luna di Saturno, potrebbero aver ricevuto gli stessi mattoni biologici, aumentando le possibilità di trovare vita al di fuori della Terra.
Ora, i campioni di Bennu sono nelle mani degli scienziati della NASA e di altri istituti di ricerca in tutto il mondo. Analizzarli significa decifrare un messaggio proveniente dal passato più remoto del nostro Sistema Solare. Quali altre sorprese potrebbero nascondersi in quei minuscoli granelli di polvere cosmica?
Nel frattempo, OSIRIS-REx non ha terminato la sua avventura. La sonda ha già iniziato un nuovo capitolo della sua missione, trasformandosi in OSIRIS-APEX, con l’obiettivo di raggiungere l’asteroide Apophis nel 2029. Questo nuovo incontro ravvicinato potrebbe offrirci ulteriori informazioni sulla natura degli asteroidi e su come interagiscono con il nostro pianeta.
Guardare OSIRIS-REx completare la sua missione ci ricorda perché esploriamo lo spazio: per rispondere alle grandi domande, per spingerci oltre i confini del conosciuto, per capire da dove veniamo e dove potremmo andare. Ogni frammento di Bennu racconta una storia di miliardi di anni, una storia che potrebbe svelare i segreti della vita stessa. E mentre la sonda continua il suo viaggio verso nuove destinazioni, il nostro desiderio di esplorare non fa che crescere. Chissà quali incredibili scoperte ci attendono ancora tra le stelle.
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