Nel "Timeo" di Platone, la geometria non è solo una disciplina matematica, ma anche una chiave per comprendere la natura del mondo sensibile. Platone afferma che gli oggetti sensibili sono formati da triangoli che compongono figure geometriche: "Ogni superficie piana e rettilinea è formata da triangoli". Il triangolo, secondo Platone, è la superficie primordiale, una forma non generata da moltiplicazione, ma piuttosto il risultato della prima scissione: 1 + 2 = 3. La minima superficie è delimitata da tre punti, i vertici di un triangolo.
Il Triangolo: Principio di Generazione
Il neopitagorico Proclo ci informa che i pitagorici consideravano il triangolo come il principio della generazione. Per i pitagorici e per Platone, il triangolo rappresenta l'atomo, l'unità ultima e indivisibile di una superficie, poiché un poligono può sempre essere suddiviso in triangoli. La combinazione di questi tre aspetti divini è rappresentata da un triangolo inscritto nel cerchio della materia primordiale.
La Simbolica Trinità del Triangolo
Nel mondo fenomenico, la Monade diventa il vertice del triangolo equilatero manifestato, o il "Padre". La linea a sinistra del triangolo rappresenta la Diade o la "Madre", mentre la linea a destra rappresenta il "Figlio", descritto in ogni antica cosmogonia come uno con il Padre o vertice. La base del triangolo simboleggia il piano universale della natura produttiva, dove "Padre – Madre – Figlio" sono unificati sul piano fenomenico, così come erano uniti nel mondo soprasensibile dal vertice, dalla Monade. Il triangolo è il simbolo geometrico più profondo.
Le Due Specie di Triangoli
Platone nel "Timeo" afferma che "tutti i triangoli derivano poi da due specie di triangoli, ciascuno dei quali ha un angolo retto e due acuti... Fra gli infiniti triangoli rettangoli scaleni, uno è il più bello, il triangolo rettangolo scaleno". I triangoli si dividono fondamentalmente in due tipi: il triangolo rettangolo isoscele (con angoli di 90°, 45°, 45°) e il triangolo rettangolo scaleno (con angoli di 90°, 60°, 30°). Mentre non vi sono problemi per il triangolo rettangolo isoscele, per quello scaleno esistono una varietà incredibile di forme.
Il Triangolo Equilatero e la Divinità
Nel "Timeo", l'altezza innominata del triangolo più bello è la radice quadrata di tre (√3). Il triangolo equilatero rappresenta la divinità, che si spezza in due parti all'inizio dei mondi. Il triangolo più bello ha le seguenti proprietà: il cateto minore è uguale alla metà dell'ipotenusa, rappresentando un rapporto musicale di ottava (1/2, il DO). L'angolo di 60° è i 2/3 dell'angolo retto di 90° (il SOL). Poiché il cateto maggiore è la radice quadrata di tre (√3), il suo quadrato è il triplo del cateto minore, realizzando così la sequenza 1, 2, 3.
Per oggi è tutto, vi diamo appuntamento al prossimo venerdì con la seconda parte! Nel frattempo lasciateci un commento cliccando sul bottone sottostante!