I triangoli rettangoli sono figure geometriche affascinanti, caratterizzati dai loro tre lati distinti. Ma oltre alla loro semplicità apparente, questi triangoli racchiudono un profondo simbolismo. Pensateci: il triangolo rettangolo rappresenta l'uomo e la generazione che si produce attraverso la divisione. In altre parole, possiamo vedere l'umanità come un triangolo isoscele tagliato a metà, formando così un triangolo rettangolo.
Il nome "triangolo rettangolo" deriva dal suo angolo retto di 90°, un angolo che simboleggia uguaglianza e unione, poiché è uguale alla somma degli altri due angoli del triangolo. Questo angolo non è solo un concetto geometrico, ma anche simbolico. Deriva dal prodotto di 9 per 10: il 9 rappresenta rigenerazione e giustizia, mentre il 10 è il simbolo della perfezione e del compimento. Insieme, questi numeri ci parlano della rigenerazione dell'uomo e del suo ritorno alla condizione divina originaria.
Platone attribuiva ai triangoli rettangoli un ruolo fondamentale nella generazione, con uno dei lati che poteva essere espresso sia con numeri interi che con numeri irrazionali. I numeri interi rappresentano entità pure e incorrotte, mentre i numeri irrazionali indicano entità frammentate e infinite, la cui espansione non termina mai né forma una sequenza periodica. Questi numeri irrazionali simboleggiano la molteplicità e l'azione divina nel mondo materiale, in contrasto con l'ordine unico della ragione.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, lo studio dei numeri irrazionali non aveva solo l'obiettivo di trovare valori approssimativi per le diagonali dei triangoli rettangoli. L'intento principale era esplorare la matematica pura, che si occupa esclusivamente dei numeri interi e rifiuta qualsiasi calcolo approssimativo.
Alcuni triangoli rettangoli classici includono:
Secondo Proclo, Pitagora ideò un metodo semplice per generare triangoli rettangoli con numeri interi. Partendo da un numero dispari, che diventa il cateto minore, si calcola il quadrato di questo numero, si sottrae un'unità e si divide per due per ottenere il secondo cateto. L'ipotenusa si trova aggiungendo un'unità al cateto calcolato.
Platone, come riportato da Proclo, utilizzava i numeri pari come punto di partenza. Il numero pari è sempre il cateto minore del triangolo. Calcolando il quadrato della metà del numero pari e sottraendo un'unità, si ottiene il secondo cateto, mentre l'ipotenusa si trova aggiungendo un'unità al quadrato.
Ad esempio, per un triangolo 4, 3, 5:
Il triangolo fondamentale 3, 4, 5 si ottiene in entrambi i modi, sia partendo da un numero dispari che da un numero pari. È interessante notare che non esiste alcun triangolo rettangolo con ipotenusa 7, né con il quadrato dell'ipotenusa pari a 7, poiché sette è considerato un numero speciale, privo di madre e vergine, unico nella decade.
Esplorare i triangoli rettangoli ci permette di cogliere la connessione tra matematica e simbolismo, rivelando la profondità con cui queste figure geometriche sono intrecciate con la nostra comprensione del mondo e di noi stessi. Non sono solo strumenti per risolvere problemi geometrici, ma anche chiavi per comprendere il nostro posto nell'universo e la natura della realtà.
Lasciaci un commento cliccando sul pulsante che trovi qui sotto!