Se l’Ennagono rappresenta la forma, l’Enneagramma ne incarna il movimento e il significato. Questo simbolo nasce inscrivendo un triangolo equilatero e una figura dinamica all’interno del cerchio suddiviso in nove parti. Ogni vertice è numerato da 1 a 9, ma il vero incanto è nelle connessioni tra questi punti.
L’Enneagramma si basa su due principi fondamentali:
La magia si rivela quando scopriamo che questa sequenza numerica nasconde un ordine perfetto. Se sommiamo le cifre del periodo (1+4+2+8+5+71+4+2+8+5+71+4+2+8+5+7), otteniamo di nuovo
28, chiudendo un ciclo che richiama il moto lunare e la ciclicità della vita.
Portato in Occidente da Georges Ivanovic Gurdjieff nel 1916, l’Enneagramma non è solo una figura geometrica, ma un simbolo che rappresenta l’intera esistenza. Gurdjieff sosteneva che questo sapere fosse stato custodito da una confraternita segreta, i Sarmoung, e che risalisse a tradizioni antichissime.
L’Enneagramma combina il mondo divino, statico, del triangolo, con il mondo umano, dinamico, rappresentato dalle linee che uniscono i sei numeri rimanenti. È la mappa della nostra esistenza: il divino resta immutabile al centro, mentre l’essere umano vive il movimento, la crescita e la trasformazione.
Nonostante le sue radici antiche, l’Enneagramma ha trovato spazio nella psicologia moderna e nello sviluppo personale. È stato reinterpretato per descrivere i nove tipi di personalità, ognuno con le sue dinamiche, paure e punti di forza. Tuttavia, il significato originale va ben oltre.
L’Enneagramma ci ricorda che l’universo non è casuale, ma regolato da leggi armoniche che uniscono materia, energia e spirito. È un simbolo che parla di equilibrio: ci invita a guardare dentro di noi per scoprire il nostro legame con il tutto.
Ora che avete letto anche la seconda parte perché non ci scrivete un commento? Ci farebbe molto piacere leggerlo!